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Dopo il regista, l'autore ed il DJ parliamo oggi del ruolo del fonico, senza il quale nessuna trasmissione radiofonica è possibile. In radio si può fare a meno dello speaker, ma mai del tecnico di messa in onda che gestisce la stanza dei bottoni, pardon: cursori. Il fonico ha una doppia valenza: di post produzione e di diretta. Quale montatore, a differenza del DJ da discoteca che deve mixare due brani per volta allo stesso volume, ha una responsabilità molto superiore, in quanto deve miscelare suoni e parole in modo da non arrecare disturbo all'ascolto.
Per mandare in onda più cose contemporaneamente serve un perfetto equilibrio, perchè una musica troppo alta può impedire di comprendere il senso del discorso, mentre una registrazione molto alta può causare distorsioni audio estremamente fastidiose. Il fonico può, all'occorrenza, essere anche tecnico del suono per migliorare le capacità di resa degli apparati di messa in onda; certamente deve conoscere le più elementari nozioni di uscita del suono ed i collegamenti necessari per poter risolvere i problemi tecnici che possono sempre verificarsi.
Il montaggio di post produzione è sicuramente il lato più affascinante: dalla realizzazione delle sigle (con gli intro e le pause gestite del parlato in base agli attacchi acustici), alla creazione di rubriche o la seuenza di una intervista, che può essere accompagnata da stacchi musicali o da basi di sottofondo. La post produzione rappresenta la vera essenda di questa categoria, basti pensare al peso che un brano famoso può avere in un contesto promozionale o pubblicitario. Non essendo in televisione, quindi non potendoci avvalere della forza delle immagini, se l'attenzione di chi ascolta si proietta più sulla musica rispetto al parlato questo vuol dire che il montatore non sa fare il suo lavoro.
Solo chi è del mestiere può capirlo, come del resto è giusto che sia.