News
Eccoci dunque, dulcis in fundo, alla categoria relativa ai conduttori. Lo speaker ("il microfono parlante") rappresenta il punto terminale di ogni produzione radiofonica. Un pò presentatore, un pò giornalista, un pò autore e un pò regista (in taluni casi anche fonico di messa in onda) lo speaker incarna quasi tutti i ruoli in gara. Se il conduttore possa o meno fare interviste in assenza di un titolo professionale è una questione che è stata più volte dibattuta - soprattutto in ambito televisivo - senza trovare mai una soluzione ufficiale. I canali nazionali hanno mediato con l'ordine dei giornalisti inserendo negli appuntamenti quotidiani di approfondimento - come la vita in Diretta, Uno mattina, Verissimo, ecc. - una coppia mista di conduttori e giornalisti, mentre per talune situazioni, come avviene nei giornali di partito, viene rilasciata una "dispensa" come pubblicista. Meno problematico è l'aspetto radiofonico, dove chiunque può praticamente cimentarsi - laddove ci sia la disponibilità dell'interlocutore - in interviste con chiunque. L'attività giornalistica del resto è più impostata sulla ricerca della notizie e sulla sua diffusione: un incontro con un personaggio pubblico non inerente ad un fatto di cronaca o ad un evento di immediata rilevanza sociale sfugge del resto al contesto puramente informativo. Spesso attori e cantanti ricorrono ai salotti radiofonici e televisivi solo per promuovere l'uscita di film o dischi e questo ribalta completamente la questione, trattandosi di "marchette" pubblicitarie più o meno pagate a seconda della rilevanza dell'ospite.
Per poter affrontare argomenti vari lo speaker deve essere aggiornato su tutto, deve avere proprietà di linguaggio (non può certo sbagliare i congiuntivi), deve possedere intuito nell'afferrare le situazioni che gli si presentano davanti, deve saper ascoltare gli altri, deve avere ritmo nel parlare, deve conoscere le pronuncie per presentare dischi o ospiti stranieri, deve avere il massimo rispetto dei suggerimenti ed aiuti che gli vengono dallo staff che compone il programma. Se poi riesce a risultare anche simpatico (si pensi a Flavio Insinna o a Paolo Bonolis) il successo è assicurato.
Nessuno - ribadiamo nessuno - può vincere le battaglie da solo. Tutti i più grandi hancormen, comici e cabarettisti si circondano di un nugolo di autori in grado organizzare il lavoro e trovare gli spunti per argomenti ed interviste. Lo stesso avviene in qualunque testata giornalistica dove i redattori svolgono esarttemente le stesse funzioni, ma sono in più qualificati per chiudere un servizio o fare una diretta. Come anticipato negli incontri di presentazione del progetto HSR una trasmissione radiofonica si realizza esattamente come un telegiornale, dove c'è un conduttore che lancia i servizi dei colleghi in base alla scaletta stabilita per importanza di argomento.
Gli speaker sono come i conduttori del telegiornale che devono impreziosire, con le loro qualità dialettiche, il lavoro collettivo. Di contro, uno speaker non adeguato è la principale causa del fallimento del progetto. Per capirci:Maradona, il più grande calciatore al mondo, non avrebbe mai potuto vincere gli scudetti senza una squadra in grado di esaltarne le qualità. Messi, al Barcellona, è più normale perchè la squadra da l'impressione di poter ottenere risultati analoghi anche in assenza dell'argentino.
Nel nostro caso il Maradona del microfono rappresenta il valore aggiunto di una squadra che, pur negli evidenti limiti dovuti all'inesperienza, produce idee, rubriche e tutto il necessario per comporre una trasmissione comune. Lo speaker si avvale del gioco collettivo, la squadra delle capacità del conduttore di rendere più bello il prodotto nel suo complesso. Peccare di umiltà è l'errore più grave che può commettere il conduttore che alla terza puntata si sente già arrivato. La formazione non si realizza in pochi giorni, servono anni anche qualora si disponga della giusta mentalità.
Maturare esperienza vuol dire affrontare giorno dopo giorno le difficoltà di un ruolo estremamente delicato per la responsabilità che il conduttore ha nei confronti di chi ascolta. In diretta si può essere attaccati, derisi, mortificati o esaltati e in ogni circostanza bisogna dimostrare di saper affrontare le situazioni con equilibrio. Il "votate me che sono il più bravo" non si può sentire: qualifica la persona in modo assolutamente negativo. Il voto degli altri non si chiede, si ottiene per quello che si dimostra di essere. State tranquilli che, se meritate, dimostrazioni di stima non mancheranno.
In conclusione della specifica dei ruoli in gara ci preme una annotazione che non deve essere mai dimenticata: chi opera in High School Radio deve dimostrare di essere in grado di affrontare questa esperienza prima di tutto a chi gli permette di viverla: la scuola e l'emittente. Questo implica doveri, rispetto delle gerarchie e delle regole, esattamente gli stessi che caratterizzano la vita oltre i banchi di scuola.