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Per proporsi al pubblico (radiofonico o televisivo che dir si voglia) ogni trasmissione ha bisogno di presentare dei contenuti in grado di attirare attenzione e promuovere la partecipazione. Questo compito spetta agli autori, cuore pulsante di ogni produzione. L'autore produce idee per arricchire di domande e di argomenti anche "semplici" contenitori di intrattenimento. Se vi sembra una cavolata intervallare due canzoni con una curiosità degna di essere condivisa con gli altri, provate a farlo per 6, 7, 10 volte in pochi minuti: solo allora vi accorgerete quanto il panorama sia arido di informazioni veramente interessanti per chi vi ascolta, a meno di illudervi che la gente sia sintonizzata su di voi solo perchè siete il centro del mondo.
Probabilmente lo potrete diventare una volta che avrete maturato la dovuta esperienza e dimostrato le vostre capacità, ma prima - a parte mamma, papà, parenti stretti e qualche amico veramente tale - dovrete meritare il credito che tutti gli altri vi concedono solo sulla fiducia.
Quello dell'autore è una lavoro a volte oscuro, ma comunque ricco di soddisfazioni. Nessun comico (soprattutto chi fa satira politica come Crozza) può fare a meno dell'aiuto di qualcuno in grado di scoprire le notizie e le quotidianità della gente. Conduttori televisivi affermati - quali Vespa, Floris o Fabio Fazio - si avvalgono tutti di autori che studiano argomenti e personaggi per preparare approfondimenti e le domande più interessanti. Rispetto al reporter l'autore è la spalla del conduttore, l'aiutante in campo.
Nel cinema l'autore si può equiparare allo sceneggiatore, cioè a colui che costruisce la storia. Luigi Magni, recentemente scomparso, divenne regista perchè non trovava nessuno che fosse capace di proiettare in pellicola la Roma che lui voleva.
Nel nostro caso l'intento è esattamente lo stesso: in High School Radio ognuno deve provare a presentare da solo le idee che si vogliono mettere a disposizione del programma della propria scuola. Vi sentite di parlare di ragni? Nessuno può farlo meglio di voi che decidete il "taglio" dell'argomento che volete trasmettere. Certamente riuscirete a farlo meglio del conduttore di turno che dei ragni non sa nulla e, magari, non vuole nemmeno sforzarsi di capirci qualcosa. Perchè io ascoltatore dovrei restare a sentire una rubrica sui ragni? Per curiosità innanzi tutto. Se poi la rubrica è contenuta in pochi minuti - e quindi non stanca - è comunque un diversivo che può servire a scoprire qualcosa di nuovo e a migliorare la mia conoscenza. Ogni rubrica serve ad arricchire il prodotto complessivo: lo rende unico, perchè diverso dagli altri.
Calcolando una media di 3, 4 minuti a rubrica (sia essa di musica, di animali, di cinema o spettacolo), ogni trasmissione potrebbe contenere anche dieci diversi argomenti indipendenti uno dall'altro, o concatenati qualora si decidesse di affrontare lo stesso discorso da più angolazioni (quella dell'esperto, del pubblico, dei media, ecc.).